Un risultato da record quello raggiunto dai pescatori del Belgio nell’ambito del progetto di pesca Fishing for Litter: sono riusciti a raccogliere ben 65 tonnellate di rifiuti in mare.
Secondo quanto riferito da Vincent Van Quickenborne, ministro del Mare del Nord, si tratta di una quantità di rifiuti tre volte superiore a quella raccolta nel 2021. Il progetto Fishing for Litter è iniziato in Olanda dieci anni fa e si è espanso nel corso del tempo in altri dieci paesi, fra cui anche l’Italia.
Il progetto chiede ai pescatori di conferire in porto i rifiuti e materiali che raccolgono nelle loro reti al posto di ributtarli in mare. Questi rifiuti così recuperati vengono messi nei grandi sacchi chiamati Big Bag. Una volta a terra, l’equipaggio consegna questi sacchi alle autorità locali che li destinano poi al trattamento e al riciclo.
Secondo il ministro, quello che i pescatori riescono a raccogliere è solamente una piccola parte dei rifiuti presenti nel Mare del Nord. Nel 2017 i pescatori belgi avevano raccolto 2 tonnellate di rifiuti, una quantità notevole, anche se non paragonabile alle 65 tonnellate del 2021.
Per quanto riguarda l’Italia, invece, in circa due anni sono state recuperate 25 tonnellate di rifiuti provenienti dalla zona del litorale laziale da Anzio a Civitavecchia. Qui da noi il 34% dei rifiuti è composto da imballaggi di plastica (fra bottiglie, film, polistirolo e altri imballaggi), mentre il rimanente 66% è formato da reti da pesca e da cantiere, corde, stracci, residui organici e altri materiali.
Ricordiamo, poi, che da poco è passata la legge secondo la quale per i pescatori non è più reato portare i rifiuti via dal mare.