Undicimila i ricci di mare sequestrati e poi restituiti al mare dagli uomini della capitaneria di porto di Civitavecchia, che grazie a dei lunghi appostamenti hanno individuato due pescatori abusivi in azione. Sequestrate anche le attrezzature dei due uomini, che ora dovranno fare i conti con una multa di 17 mila euro per l’attività di pesca di frodo e per non aver rispettato il limite consentito per la cattura di ricci.
Limite che, nel caso in cui non ne foste al corrente, è di 50 esemplari per ciascun pescatore sportivo e di mille per ciascun professionista: numeri implementati al fine di tutelare gli animali e il delicato ecosistema marino in cui prosperano. E delicato è decisamente la parola giusta: basti pensare che in Sardegna, a causa della pesca troppo intensiva che ha impoverito il fondale, è entrato in vigore un divieto di cattura dalla durata di tre anni. A tal proposito l’assessora dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, ha commentato che nel corso dei tre anni di cui sopra c’è l’intenzione di coinvolgere i pescatori per attuare “un piano di monitoraggio scientifico per valutare gli effetti della chiusura della pesca”, dando agli operatori la possibilità di “svolgere attività di recupero ambientale, come la pulizia dei fondali e la rimozione delle attrezzature di pesca”.