I polpi del Mar Mediterraneo non sono certo dei kraken. Intelligenti senz’altro, e da un punto di vista culinario ottimi, ma sovente restano di dimensioni ridotte: nella maggior parte delle volte (probabilmente per la natura stessa del Mare, chiuso e con un solo sbocco verso le acque oceaniche) rimangono piccoli e sotto i dieci chili di peso. In questo contesto è facile capire però il motivo per cui il ritrovamento di un polpo gigante catturato a Porto Venere, vicino a La Spezia, abbia sollevato un gran clamore nel mondo della pesca, sia tra i semplici appassionati che tra gli esperti più navigati.
A onor del vero va detto che nei mari italiani, in passato, furono catturati anche polpi che sfioravano i venti chilogrammi di peso e i due metri di lunghezza: episodi che, seppur notevoli e ormai quasi mitici, rimangono di fatto molto rari. Il parere della comunità scientifica è che questi esemplari abbiano semplicemente avuto la fortuna di catturare abbastanza prede da riuscire ad alimentare la propria crescita – una fortuna evidentemente condivisa con l’esemplare catturato a Porto Venere.
L’immagine condivisa dai pescatori locali ha destato ammirazione ed entusiasmo ma anche qualche rammarico: in molti, infatti, si sono dispiaciuti che un animale così particolare e intelligente sia stato catturato e infine ucciso secondo i metodi tradizionali – che di fatto impiegano estrema violenza.