Questa storia arriva dalla provincia di Pesaro-Urbino: nella frazione di Valdara di Apecchio un ambulante è stato multato perché portava da mangiare agli anziani. Con una precisazione doverosa: nel piccolo paesino non c’è nessun negozio.
Cornice della storia: Valdara è una frazione di Apecchio alle pendici del Monte Nerone. Numero di abitanti: un centinaio, di cui parecchi anziani. Valdara è così piccola che non ci sono negozi, farmacie o uffici postali.
Per questo motivo Coreso Luchini, un commerciante di Cagli, organizza giri a Valdara per vendere agli abitanti frutta e ortaggi. Inoltre aiuta gli anziani svolgendo anche le piccole incombenze che loro non possono fare come, per esempio, pagare le bollette. Il tutto usando le debite precauzioni: mascherina, distanza interpersonale di più di un metro, due guanti indossati (uno da lavoro e uno di lattice) e niente code o assembramenti.
Ma sabato 11 aprile qualcosa cambia. I Vigili si avvicinano e gli dicono cortesemente che devono parlargli. In pratica gli hanno comunicato il fatto che c’è un’ordinanza che vieta il tipo di vendita che stava facendo. L’uomo è trasecolato: non sapeva di questa ordinanza e gli sembrava strano che in tutta Italia si potesse fare, ma a Valdara no.
I vigili gli hanno spiegato che erano a Fermignano quando erano stati chiamati dal Comune perché qualcuno si era lamentato della presenza dell’ambulante. Sono così andati a Valdara (45 minuti di distanza da Fermignano) per i controlli ed ecco che scatta la multa: 533,33 euro, ridotti a 373,34 euro se pagherà entro un mese.
L’ambulante non discute il lavoro dei vigili: hanno solo fatto il loro dovere. Quello che contesta è il fatto che venga penalizzato lui che sta svolgendo un servizio essenziale per gli abitanti di Valdara, soprattutto gli anziani: ricordiamo che nel paese non c’è nessun negozio.
L’ambulante ha merce ordinata che non può consegnare, persone che gli chiedono il favore di pagargli le bollette in Posta perché non possono muoversi: nel suo piccolo lui sta cercando di aiutare. Quello che non capisce è perché lui non può svolgere il suo lavoro, mentre ad Apecchio girano tranquillamente venditori di surgelati: fanno entrambi lo stesso mestiere, ma loro non vengono sanzionati e lui sì. Senza parlare dei corriere che consegnano merce e che non si sa dove siano stati prima.
Chissà se anche per lui ci sarà l’annullamento della sanzione come accaduto come per quei volontari che a Torino erano stati multati perché distribuivano cibo ai poveri?