Si torna a parlare della Pernigotti perché pare che ci sia un accordo preliminare di acquisizione da parte della Jp Morgan. Tuttavia ancora nulla è certo.
Attualmente il marchio storico Pernigotti è ancora controllato dai turchi di Toksoz: non si sa ancora se e quando questo accordo preliminare, che porterebbe la Pernigotti nelle mani del Gruppo americano (con particolare riferimento alla Lynstone), andrà in porto.
Tutto è ancora così incerto che il ministero del Lavoro ha indetto un nuovo tavolo il 2 agosto per valutare se rinnovare ancora una volta la cassa integrazione ai 70 dipendenti dell’azienda.
Il problema è sempre lo stesso: non si sa ancora cosa voglia farne la proprietà turca del marchio di Novi Ligure, in particolare della fabbrica di cioccolato in provincia di Alessandria.
Secondo i sindacati lo stabilimento, prima di pensare di poter riaprire i battenti, avrebbe bisogno di nuovi investimenti soprattutto per quanto riguarda le linee produttive e i macchinari.
Michele Tartaglione, segretario nazionale della Uila, ha spiegato che i lavoratori hanno bisogno di chiarezza e impegni concreti. I dipendenti, infatti, hanno paura che la proprietà turca possa cambiare idea e decida all’ultimo di non confermare la cessione a Jp Morgan.
I timori nascono dal fatto che, secondo quanto stabilito dal contratto preliminare, la cessione delle quote della Pernigotti dovrebbe avvenire entro i primi giorni di agosto, con il passaggio di proprietà entro settembre. Questo accordo nasce dalla collaborazione fra la Pernigotti e la Walcor, azienda di Cremona della Jp Morgan Asset managemente che da anni crea le uova di Pasqua a marchio Pernigotti, occupandosi anche della distribuzione.