Brutte notizie dalla Pernigotti: è stata bloccata la trattativa per il salvataggio del settore gelati. Le trattative fra Giordano Emendatori e Pernigotti per l’acquisto della sezione gelati ha ricevuto uno stop improvviso: l’incontro che si doveva tenere al Mise è stato rinviato al 2 ottobre. Secondo quanto rivelato dall’agenzia Radiocor, l’imprenditore non avrebbe firmato gli accordi per motivi collegati al trattamento economico dei lavoratori.
Secondo le indiscrezioni, la rottura sarebbe stata causata da un documento che era stato sottoposto ai lavoratori sia dall’azienda che da Emendatori, documento non firmato perché i dipendenti volevano tempo per poterlo valutare.
Lo scorso 6 agosto al Mise era stata annunciata la firma dei contratti preliminari: entro il 30 settembre si sarebbero dovute chiudere definitivamente le trattative. Ma qualcosa è andato storto e adesso i dipendenti vivono nuovamente in un clima di incertezza. Yonni Chaves, uno dei portavoce, parla di una situazione di rammarico e tristezza. La speranza per i lavoratori è che chi si era presentato alla stregua di un benefattore non si dimostri essere uno squalo.
I lavoratori devono ora capire cosa accadrà dopo il 2 ottobre: la paura è che facciano finire la campagna natalizia iniziata a fine luglio e poi a novembre comunichino che non ci sia più nulla da fare.
Si attendono anche dichiarazioni da parte della Spes di Torino che si occupa della produzione in conto terzi del settore cioccolato e torrone. L’azienda, suo malgrado, si è trovata invischiata nella rottura delle altre due compagnie e adesso è in attesa di sapere cosa potrà accadere al suo contratto preliminare. Tuttavia il progetto studiato dalla Spes potrebbe andare avanti anche da solo: si tratta di dare lavoro a sessanta dipendenti e di aprire, in futuro, una nuova fabbrica poco fuori città grazie anche all’aiuto di fondi statali.
Marco Malpassi, sindacalista Flai Cgil, ha chiesto che Pernigotti e Emendatori riescano a fare chiarezza fra di loro, in modo che non siano i dipendenti a pagarne le conseguenze.