La produzione di pere italiane negli ultimi cinque anni è crollata del 48, e con grande sorpresa di nessuno la ragione è da ricercare nelle conseguenze del cambiamento climatico (e, a rigor dal vero, dall’imperversare di attacchi patogeni): a evidenziarlo è un report di Cai – Consorzi Agrari d’Italia elaborato dal Centro Studi Divulga e presentato alla fiera di Ferrara FuturPera.
Nonostante gli incrementi dei prezzi di vendita delle varietà più coltivate (secondo l’analisi Kaiser registra un aumento del 36%, Abate Fetel del 31% e Decana del Comizio 22%) le aziende agricole produttrici non riescono comunque a compensare il drastico calo della produzione. E, oltre alla produzione, si rimpiccioliscono anche le superficie destinate alla coltivazione, che si riducono del 15%: un mix di elementi che, con la domanda dei consumi che invece sale (+39%), porta inevitabilmente a una crescita del volume delle importazioni (+5,4%) e soprattutto del loro valore (+25,4%), mentre contemporaneamente le esportazioni subiscono un crollo del 39% in volume e del 30% in valore.