Perché il Whisky americano è cosi importante per i dazi sul vino italiano

I produttori di vino italiani chiedono di non applicare dazi al Whisky americano importato. Perché?

Perché il Whisky americano è cosi importante per i dazi sul vino italiano

La “guerra” dei dazi sta pian piano rivelando la sua natura e le sue regole d’ingaggio: un sistema di tariffe, controtariffe, minacce e dietrofront, per cercare di salvare il salvabile. Un complicato gioco di potere non senza qualche dispetto, in cui anche il Whisky americano gioca un ruolo fondamentale, paradossalmente proprio per l’Italia.

Lo conferma Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli affari esteri, durante un collegamento al Vinitaly: “importante per il settore agroalimentare è il lavoro che stiamo facendo in queste ore sulla lista di prodotti Usa da escludere da sanzioni. L’Italia si è spesa perché tra i prodotti esclusi da contromisure ci sia il Whisky americano. Perché introdurre un dazio sul Whisky porterebbe immediatamente a una ritorsione sul vino che non vogliamo”.

La relazione tra vino italiano e whisky americano

vino

Seguite con attenzione, perché la sequela di dazi, minacce e ripicche è complicata. Tutto è partito quando la casa Bianca ha introdotto un dazio del 25% sull’importazione di acciaio e alluminio Europei: mossa che ha comprensibilmente ha adirato Bruxelles, che ha risposto minacciando non solo di reintrodurre le tariffe sull’importazione di Whisky americano (sospese fino al 31 marzo), ma anche di raddoppiarle, portandole dal 25% al 50%.

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Il tutto era nato durante le ultime battute della precedente amministrazione Trump, ma la situazione era rapidamente rientrata con l’insediamento di Joe Biden, e tutte le minacce di dazi furono sospese.
Tornato “The Donald” in carica, riparte l’escalation, più incontrollata di prima: alla paventata disposta UE Trump ha immediatamente minacciato di alzare i tassi sul vino al 200%. Ecco quindi che i nostri produttori di vino, insieme a molti colleghi europei, hanno chiesto di escludere il whisky USA dai prodotti soggetti a dazi, richiesta che sembra essere stata recepita, mantenendo quelli sul vino europeo al 20%.

Anche Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione Italiana Vini, si è espresso a favore: “Unione italiana vini accoglie con favore le dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani in merito alla richiesta di esclusione del whisky americano nella possibile lista di prodotti Usa soggetti a contro-dazi da parte dell’Ue. Un’istanza, come sostenuto dal ministro e vicepresidente del Consiglio, tesa a salvaguardare l’immediata ritorsione sul vino”.