C’è cascata perfino Whole Foods, la catena americana di supermarket acquistata da Amazon dove tutto è rigorosamente bio, oltre che molto costoso.
Arance sbucciate, confezionate in una vaschetta di plastica da pasto ospedaliero e messe in vendita nel banco frigo.
[Voi comprate la frutta già sbucciata e confezionata?]
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Una filiera improbabile e innaturale all’ordine del giorno nei nostri supermercati: si raccolgono le arance, le si priva della buccia, rimpiazzata da un involucro dannoso per l’ambiente.
Già, perché questa ossessione di impacchettare tutto, ci riempie il carrello della spesa di plastica che il più delle volte finisce in mare.
Foodstuffs, la principale catena di supermercati della Nuova Zelanda, si è dimostrata sensibile al problema di eliminare le confezioni quando sono inutili. Dal reparto ortofrutta dei suoi punti vendita sono stati eliminati i vassoi di plastica, frutta e verdura vengono vendute così come sono, ovvero “nude”.
L’effetto sulla riduzione degli imballaggi si farà sentire, visto che la campagna –chiamata “Food in the nude”– è stata estesa a tutti i supermercati Foodstuffs, catena che controlla il 53% della grande distribuzione in Nuova Zelanda.
Peraltro con una ricaduta economica positiva: l’iniziativa è stata accolta dai clienti con quel tipo di entusiasmo che porta a sensibili aumenti del fatturato.
Una buona idea che ci auguriamo contagi presto anche le principali catene di supermercati in Italia.
[Crediti | Stuff]