“Questo non è cibo, è una punizione”. Questo il verdetto, lapidario ma eloquentissimo, che internet e critica hanno riservato a reti unite ai piatti preparati da Meghan Markle per le telecamere di casa Netflix.
La sensazione è che With Love, Meghan – questo il titolo della serie in oggetto – abbia fatto il suo debutto con temperatura corporea pari a zero. Tradotto: la stampa d’Albione ha stroncato il tutto e sparso sale sulle rovine. Il popolo internettiano, libero dai filtri del caso, si è persino preso qualche libertà in più. Tra le più sfavillanti pietre dello scandalo brilla un sedicente piatto di spaghetti.
Gli spaghetti “alla Duchessa”
L’idea, al netto di piatti e stoviglie di vario genere, era evidentemente quella di dare corpo all’immagine di una Meghan Markle più vicina al grande pubblico, più accessibile, più – si può dire? – simpatica. Gli amici del Times non hanno abboccato manco per sbaglio: “c’è un’allegria forzata, e si presentano la sua ricchezza e il suo stile di vita esclusivo come se fossero alla portata di chiunque”. Ma non divaghiamo: spaghetti.
La ricetta è semplice: prendere gli spaghetti, spezzarli e maltrattarli quanto basta, infilare in padella con feta e pomodorini, annegare il tutto in tre mestoli di acqua bollente e poi aggiungere, prima che la cottura finisca, broccolo e bietola. Se vi sentite di sangue blu potete anche arrischiarvi a definirli noodles, come li definisce la Duchessa nostra protagonista.
I nostri lettori più cinici potrebbero pensare che lo spaghetto spezzato possa rappresentare offesa solamente per noialtri abitanti dello Stivale. Non a caso, fu proprio questo il gesto a metà tra provocazione, sacrilegio e rito propiziatorio con cui i tifosi albanesi sfotterono quelli italiani agli ultimi Europei di calcio. Però non è così.
Le critiche e gli sfottò sono a rete e a bandiera unita, dicevamo. “Sembra quasi la parodia di una serie”, si legge online. “Tutto quello che ho imparato è che le extension fatiscenti sono anche peggio se svolazzano sul cibo”, ha fatto eco un secondo utente. Un terzo, preso da un piglio critico che Aldo Grasso fai spazio per piacere, ha definito serie e piatto di cui sopra “colloso, noioso, appiccicoso”. Chissà che, pure con gli spaghetti intatti, la ciambella era destinata a venire senza buco.