Carbonara a 28 euro, cibo come l’alta moda, sgombro al posto del salmone – Max Mariola, stella culinaria nella vetrina dei social, si è raccontato in una breve intervista al Corriere della Sera; e per gli argomenti trattati – il cibo: prima e autentica Ragione di Stato – non poteva che innescarsi un piccolo grande polverone.
Prima di affrontare la proverbiale ciccia vi offriamo un piccolo riassunto: Max Mariola è cuoco per aspirazione, per scelta e per mestiere; ma è anche e soprattutto una stella dei social. Si contano nove milioni di follower ben distribuiti tra i suoi profili TikTok, Instagram, Facebook e YouTube, tutti sintonizzati per riempirsi le orecchie del cosiddetto sound of love, ossia il suono della pasta che viene mantecata; ma la sua cucina non è solamente virtuale: appena una manciata di mesi fa, infatti, il nostro protagonista ha aperto un ristorante che porta il suo nome a Milano, zona Brera.
L’alta moda del cibo, la vetrina social, la passione: Max Mariola si racconta
Questa, dovutamente riassunta, è l’impalcatura contestuale. Chiamare Max Mariola “predestinato” sarebbe improprio: la sua storia, piuttosto, è quella tipica di chi ha le idee chiare e condite da una sana dose di cocciuta determinazione. “Già a 14 anni volevo fare il cuoco” racconta al Corriere. Mariola, però, avrebbe atteso i 22 anni prima di muovere i primi passi nel mondo della ristorazione: “Mio padre è mancato all’improvviso: un dolore enorme che mi ha spinto a cambiare vita”.
Il primo lavoro a pulire una cucina, gli studi in una scuola privata, la fortunata intuizione di piazzarsi davanti – e non dietro – a una telecamera. Arriviamo a noi, dunque, e ai punti più piccanti dell’intervista: la personale lettura di Max Mariola sul futuro della cucina e il capitolo prezzi. “L’Italia dovrebbe puntare a diventare l’alta moda del cibo” spiega il nostro protagonista. “Mantenere le produzioni e le quantità attuali, ma alzando i prezzi”.
Un paragone che si tiene sul fragile equilibrio del cortocircuito tematico – come può essere giusto che un qualcosa che è un bene primario, come il cibo, costi tanto? La sua idea, poi, porterebbe inevitabilmente a un aumento dei prezzi anche per la gente comune. “La gente comune deve capire che non si deve comprare per forza il salmone, va bene lo sgombro” risponde Max Mariola. “E non bisogna comprare gli asparagi a dicembre, ma il broccolo”. Attenzione, però: la sua lettura, più che una trasposizione del “se non hanno più pane, che mangino brioche” di Maria Antonietta, è da intendersi come un invito a rispettare la stagionalità. “A Natale trovi le ciliegie del Cile: costano chissà quanto e non sono sostenibili! A chi le compra, e magari ha pure la borsa della spesa ecologica, vorrei dare le botte sulle mani”.
L’ultimo argomento trattato è quello dei prezzi del suo omonimo ristorante. Quanto costa mangiare da Max Mariola? “La mia carbonara costa 28 euro, ma è fatta al tavolo: non è solo un piatto, è uno show” risponde lui. ” La spesa media è di 60 euro a testa, bevande incluse. In zona è un prezzo basso: bisogna pensare a quanto costano qui un cameriere, l’affitto…”.