Per il ministro Francesco Lollobrigida Gesù moltiplicava il vino

Al catechismo non ne abbiamo sentito parlare, ma c'è un miracolo del cristianesimo che casca a fagiolo nella battaglia per la difesa del vino.

Per il ministro Francesco Lollobrigida Gesù moltiplicava il vino

Dal vangelo secondo Lollo: Gesù prese il vino, lo moltiplicò e lo diede ai suoi discepoli. Aspettate; ma non erano il pane e i pesci? Il vino, al massimo – secondo il cristianesimo, ben inteso – è stato generato dall’acqua. Il ministro Lollobrigida, però, si ricorda diversamente e sfodera questa perla per portare avanti la sua battaglia contro i pazzi che considerano il vino un prodotto pericoloso per la salute e che vorrebbero apporre sul vino delle “etichette shock” per informare i consumatori sui danni della bevanda.

Il miracolo del ministro

ministro francesco Lollobrigida

Vale tutto pur di continuare a battere i piedi contro l’introduzione delle etichette per la salute sul vino e, più in generale, contro il concetto che la bevanda di Bacco, in nessuna quantità, può far bene. Una battaglia che il ministro dell’agricoltura ha fatto più che sua negli ultimi mesi.

Così, durante un discorso pubblico, Lollobrigida ha pensato bene di scomodare (male) le sacre scritture, dichiarando che il vino “certamente non può essere un veleno, altrimenti avremmo un problema con chi lo ha moltiplicato”.

Le etichette fanno al vino più danni dei dazi, dice Lollobrigida: i produttori sono d’accordo? Le etichette fanno al vino più danni dei dazi, dice Lollobrigida: i produttori sono d’accordo?

Sappiamo già che il signor ministro domani si indisporrà dicendo che i giornalisti si concentrano solo sulle affermazioni superficiali trascurando i dettagli importanti (motivo per cui è bene differenziare in cronisti in categorie e dare priorità a quelli seri).

Eppure qualcosa stona in questo discorso: l’allusione errata, il riferimento al cristianesimo e, non per ultimo, l’ennesimo tentativo di andare contro una proposta a tutela della salute dei cittadini.

La battaglia del ministro stride un po’, tra l’altro, contro il recentissimo disegno di legge, da lui fortemente voluto, per la tutela dei prodotti alimentari, sì, ma anche in favore di una maggiore trasparenza e tracciabilità delle informazioni fornite ai consumatori.

I rischi per la salute, evidentemente, non rientrano in questa categoria. Ma d’altronde siamo noi sbadati: ci dimentichiamo sempre che il vino, in piccole dosi, fa benone.