Complice un’inflazione che secondo il Fondo Monetario Internazionale potrebbe arrivare a 1 milione per cento a fine 2018, con l’inevitabile aumento del prezzo dei generi alimentari, le condizioni per fare la spesa in Venezuela sono diventate proibitive.
I beni costano tanto che per comprare un rotolo di carta igienica servono 2,6 milioni di Bolivar, traducibili in rotoli e rotoli… di denaro.
A causa di questa ipersvalutazione, il presidente Nicolas Maduro ha avviato una riforma monetaria. Il “bolivar forte” è stato rimpiazzato dal “bolivar sovrano”: la nuova moneta è stata semplicemente privata di cinque zeri.
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Per dare un’idea, un chilo di pomodori costa 5 milioni di bolivar, cioè circa 17 euro. Un chilo di carne 9 milioni e mezzo di bolivar, cioè 33 euro, mentre una saponetta costa 3,5 milioni di bolivar, ovvero 12 euro.
Un pollo da 2 chili e mezzo costa ben 14 milioni e mezzo di bolivar, vale a dire 50 euro, un chilo di formaggio 7 milioni e mezzo di bolivar, cioè 26 euro, e un pacco di salviettine per bambini 8 milioni di bolivar, circa 28 euro.
Se fino ai giorni scorsi acquistare un dollaro sul mercato ufficiale costava 285.000 bolivar, da lunedì prossimo il cambio sarà portato ai tassi che regolano il mercato nero. In realtà, poco cambia per i venezuelani, visto che da anni il cambio utilizzato da imprese e commercianti è quello illegale.
Una situazione delicata, non solo per il clima politico del paese ma anche per gli adempimenti quotidiani come acquisatare cibi o beni di prima necessità, per il quali finora occorrevano sacchi di denaro contante.
[Crediti | Reuters]