Riccardo Felicetti, ceo di Monograno Felicetti, fa ironia sui social sulla pasta a penne lisce: “Gli scaffali delle penne lisce si sono svuotati in Val di Fiemme”, scrive sulla sua pagina Facebook. ”Effetto Covid o effetto Report?”.
Felicetti si riferisce in maniera divertente a una presunta rivincita delle penne lisce, bistrattate durante il primo lockdown di questa primavera quando sui social circolavano immagini di supermercati presi d’assalto e scaffali svuotati d’ogni cosa, fatta eccezione per le povere penne lisce, che nessuno aveva voluto acquistare. Già allora noi scrivemmo un’accorata difesa del formato di pasta così snobbato dagli Italiani, e pure lo chef Gennaro Esposito si lanciò nel dire che nessuno capiva un bel nulla, perché le penne rigate rischiano di rovinare il sugo.
A unirsi al coro dei difensori delle penne lisce, ultimamente, è arrivato pure Report, con un servizio sulla pasta italiana in cui, fra le altre cose, si diceva più o meno quel che chef Esposito aveva dichiarato a febbraio: le penne lisce cuociono più uniformemente rispetto agli equivalenti rigati, quindi sono da preferire, se ci si dichiara intenditori della pasta.
In effetti, a giudicare da quanto posta Felicetti sui social, la pubblicità potrebbe aver funzionato. Però, signor Felicetti, un po’ di merito lo vogliamo pure noi.