Torna ad allungarsi sempre più l’ombra del lockdown in Cina, dove il governo sin dall’inizio della pandemia ha sempre avuto tolleranza zero: a causa della crescita di casi Covid, durante i quattro giorni di festa dei Lavoratori (che dura quattro giorni), il Paese vieta di mangiare nei ristoranti a Pechino.
Dal primo di maggio fino al 4, dunque, nei ristoranti della capitale cinese non si potrà consumare i piatti seduti ai tavoli, ma sarà consentito il servizio di consegna a domicilio. Nel frattempo – a causa della variante Omicron – il Paese si trova ad affrontare un crescente numero di contagi.
Dal 5 maggio sempre a Pechino sarà inoltre necessario esibire un test Covid negativo per poter accedere in tutte le aree pubbliche della città o per poter salire sui mezzi pubblici.
Nelle ultime due settimane, la città ha intensificato gli sforzi per inviare tutti i casi positivi ai siti di quarantena del governo. Molti cittadini anziani di Shanghai, alcuni con gravi malattie di base che non possono prendersi cura di se stessi, sono stati trascinati in strutture di quarantena improvvisate, provocando una protesta pubblica.
Il governo ha anche installato recinzioni metalliche all’esterno dei condomini dove si sono verificati recenti casi per impedire alle persone di andarsene, scatenando ulteriore dissenso.