Di tanto in tanto mi chiedo: ma perché sul web c’è tanto odio? Non essendo un sociologo-psicoterapeuta-semiologo non saprei rispondere. Ma nella speranza che queste badilate di livore siano catartiche, aggiungo –quest’oggi– la mia.
C’è un cibo che odio, odio, fortissimamente odio. Che odio come i torinisti odiano gli juventini. Come i grillini odiano la kasta. Come Fassina odia Renzi. Come la D’Urso odia la Panicucci.
Le patatine fritte surgelate.
Le patatine fritte surgelate mi fanno schifo. Le detesto.
Hanno screditato una delle cose migliori al mondo (le patatine fritte VERE, appunto, in sacchetto o fatte in casa).
Non sanno di niente. Solo di sale, di olio scadente e di quelle orribili salse in cui s’è costretti ad affogarle perché altrimenti… non sanno di niente. Non le digerisco. Occupano spazio nello stomaco che sarebbe meglio utilizzare per altro.
Le odio perché hanno invaso il mercato e ormai una trattoria che faccia le patatine fritte come si deve è più rara di un ristorante gourmet senza dashi.
E so pure di chi è colpa: di quello stramaledetto di J. R. Simplot, che sulle patatine fritte surgelate ha costruito un impero. Gli va bene che è morto: se no andavo a cantargliene quattro.
IO ODIO LE PATATE FRITTE SURGELATE.
Ecco, l’ho detto. Ed è vero: sto meglio.
Sfogarsi funziona. Grazie internet che accogli tutti i nostri livori. La prossima volta tocca al “prosciutto da toast”.