È ufficiale (purtroppo): pasticcini e dolciumi non solo fanno male alla linea, ma anche al nostro carissimo pianeta. È quanto emerso da un meta studio pubblicato su Current Nutrition Report condotto da Sara Forbes, dietologa della University of South Australia di Adelaide, che ha analizzato i risultati di 20 studi che indagavano l’impatto ambientale di certe tipologie di cibo e ha concluso che i dolci inquinano più del cibo sano.
Ok, prima che scatti l’esodo per restituire i vasetti di Nutella al supermercato, occorre fare qualche precisazione. Numero uno: il termine “cibo discrezionale”, che appare citato nello studio, si riferisce a tutti quegli elementi che di fatto non sono necessari alla sopravvivenza dell’uomo (ma che sono dannatamente buoni). Rientrano nella definizione dunque le bevande gassate, gli alcolici, varie tipologie di carne lavorata e chiaramente anche biscotti e pasticcini vari. Numero due: gli studi analizzati erano relativi ad Australia e Nuova Zelanda, dove i cosiddetti cibi discrezionali rappresentano il 30% della dieta.
La loro produzione, tuttavia, rimane comunque altamente inquinante: “consuma più suolo e più acqua rispetto ai cibi di base”, spiega Forbes. “E in particolare la produzione di carne genera gas serra che vengono rilasciati in atmosfera”. Non dimentichiamoci, inoltre, che nella stragrande maggioranza dei casi questi cibi sono imballati in meravigliosi pacchetti di plastica che sovente vengono dispersi nell’ambiente. Non tutto è oro quel che luccica, però: anche alcuni cibi base (come le uova) hanno un forte impatto ambientale per motivi analoghi a quelli citati poco fa, e tutto ciò dovrebbe essere preso in considerazione dai ministeri della salute locali nel momento in cui stilano le linee guida sull’alimentazione.