Si tratta solo di un lotto di produzione, ed è bene specificare quale per non incappare nel solito allarmismo: una partita di pasta contaminata da parassiti è stata rilevata e segnalata dal Ministero della Salute, che martedì 6 febbraio ha diramato una circolare di richiamo.
Si tratta di pasta di semola di grano duro biologica, nella tipologia “pipe rigate 135” a marchio Valbio, della ditta Valdigrano di Rovato (BS). Il lotto di produzione compromesso è il L171295089, con scadenza fissata al 14 marzo 2020.
Non è facile confondersi: le confezioni che “possono presentare parassiti” sono tutte in formato da 3 chili, con le caratteristiche appena elencate.
Se il numero di lotto non è lo stesso, non c’è alcun pericolo per la salute.
Ma se malauguratamente vi fosse capitato di mangiare pasta contenuta in uno di quei sacchetti, o se lo credete possibile, vi suggeriamo di fare attenzione a sintomi come dolori addominali, nausea, problemi intestinali ed eccessivo affaticamento e, in caso, di rivolgervi al centro medico più vicino. I parassiti negli alimenti non sono da prendere sottogamba.
Se invece vi siete trovati la stessa pasta in dispensa, riconsegnate il prodotto al punto vendita in cui l’avete acquistato (come suggerito dal Ministero): vi sarà completamente rimborsato ed eviterete, è il caso di dirlo, un brutto mal di pancia.