Continua a crescere il rapporto sempre più sinergico tra pastai e mondo agricolo in Italia. I contratti di coltivazione tra produttori di pasta e agricoltori di grano duro, che esistono da otre 10 anni, sono raddoppiati dal 2017, passando da 6 a 12 mila.
Come riporta Ansa, a raddoppiare è anche la superficie di campi coltivati per la produzione di pasta, pari a circa 200 mila ettari, oltre il 15% della superficie agricola nazionale per il grano duro. Ad evidenziare questi numeri un incontro presso la Camera dei Deputati.
In Italia si producono 3,4 milioni di tonnellate di pasta e se ne esportano 2 milioni; è la prima produzione al mondo. Un primato reso tale grazie anche agli accordi di filiera, che riescono a portare oltre 700 mila tonnellate di grano duro italiano all’interno dei pastifici.
I protagonisti di questo “patto” per una filiera della pasta sono: Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Assosementi, Cia-Agricoltori Italiani, COMPAG, Confagricoltura, Copagri – Confederazione Produttori Agricoli, ITALMOPA – Associazione Industriali Mugnai d’Italia e i pastai di Unione Italiana Food (già Aidepi).
Il primato italiano della produzione di pasta non è però intoccabile e, nonostante la qualità inferiore, i produttori stranieri stanno già sottraendo fette di mercato alla pasta italiana.