Il rincaro delle materie prime non è un aumento fine a se stesso, ma ha delle importanti conseguenze anche sui prezzi dei beni al dettaglio alimentari come pane, pasta e birra.
Questo perché se costa di più l’energia per produrre i beni al dettaglio, anche questi ultimi inevitabilmente – prima o poi – andranno ad avere un costo superiore.
Confesercenti ha fatto sapere che a luglio 2021 è stato registrato un incremento dei prezzi all’origine pari al 10% rispetto al 2020 per il frumento duro e del 17,7% per il frumento tenero. Incrementi che vanno a far salire il prezzo del prodotto finito, quindi, ad esempio, il pane.
E con l’incremento pure del costo del trasporto merci, sia via mare che via terra, altri prodotti come l’orzo (+50%) sono cresciuti in maniera significativa. Stesso discorso toccherà probabilmente in futuro alla birra, il cui prezzo è destinato a lievitare.
La crescita dell’inflazione – secondo diversi analisti – avrà inevitabilmente ricadute sugli utili delle aziende produttrici, che potrebbero appunto decidere di alzare il prezzo della birra.