Pasta, ma quanto ci costi? Prezzi in aumento del 32% rispetto al 2021

Una recente analisi di Altroconsumo ha sottolineato quanto ci stia costando mangiare la pasta: i prezzi sono aumentati del 32% rispetto al 2021. E tale corsa non accenna a smettere

Pasta, ma quanto ci costi? Prezzi in aumento del 32% rispetto al 2021

Sono finiti ormai da un pezzo i tempi di “Compra e mangia la pasta che spendi di meno”. Chiunque sia andato a fare la spesa di recente, di sicuro avrà notato che anche la pasta costa più di prima. Ma quanto di più? Beh, a dircelo è l’ultima analisi realizzata da Altroconsumo. Esaminando i dati relativi a 10 prodotti con alta frequenza di acquisto, ecco che si scopre che la pasta al momento costa il 6% in più rispetto al 2022, mentre costa ben il 32% in più rispetto al 2021. E la corsa dei prezzi non accenna a smettere.

Quanto costa adesso la pasta?

pasta

Lungi dall’essere quell’alimento salva-portafoglio di un tempo, la pasta ci sta costando sempre di più. Secondo i dati di Altroconsumo, nel mese di giugno del 2021 un chilo di pasta costava 1,28 euro. Nel 2022, invece, sempre nel mese di giugno, la pasta costava 1,59 euro al chilo, per arrivare nel mese di giugno 2023 a costare 1,69 euro al chilo.

Questo vuol dire che nel giro di due anni, il prezzo della pasta è aumentato del 32%, con un picco nel mese di aprile 2023 quando è arrivata a costare 1,76 euro al chilo.

Diciamo che questa cosa, a livello teorico, la sapevamo tutti: andando a fare la spesa e spendendo più o meno sempre la stessa cifra (anche perché lo stipendio quello è e quello è rimasto), il carrello era sempre più vuoto. Solo che un conto è saperlo a livello teorico, un conto è vedere le cifre di tali rincari messe nere su bianco.

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Altroconsumo ha fatto poi degli esempi specifici. Prendiamo gli spaghetti n. 5 della Barilla: il pacco da 500 grami adesso costa 0,97 euro a confezione, mentre nel 2022 costava 0,84 euro e nel 2021 0,66 euro. Che se sommi 30 centesimi di qua per la pasta, 30 centesimi di là per la passata di pomodoro, l’olio e altri condimenti, è un attimo che ti conviene mangiare la pasta in bianco (poca, perché la pasta costa).

Tornando agli spaghetti Barilla, questo significa che in un anno sono aumentati del 15%, mentre in due anni di quasi il 50% (circa il 47% in più rispetto al 2021). Stessa cosa, poi, succede per par condicio anche agli spaghetti De Cecco n. 12 da 500 grammi: in un anno sono aumentati del 17%, mentre in due anni sono aumentati del 26%.

Un altro dato sconfortante è che le promozioni sulla pasta non sono più così convenienti come un tempo. Nel corso del primo semestre del 2023, il risparmio è stato del 17%, mentre prima della pandemia si arrivava al 21%. Invece pare che il risparmio sia invariato se si acquistato le Private Label, cioè i prodotti a marchio del supermercato: con questi si spende solitamente il 25% in meno rispetto agli altri marchi.

Anche nei discount va meglio con i prezzi della pasta: qui nel primo semestre del 2023 si parla di un risparmio del 38%, ma solo per prodotti a marchio del distributore.