Bene la crescita dei consumi di pasta, ma nel 2020 è sopratutto la pasta grano italiano al 100% ad aver fatto letteralmente il botto, con una crescita del +29% in valore nel carrello nel 2020 rispetto al 2019.
Un incremento che è pari a quasi il triplo rispetto a quello della pasta “normale”. Ad annunciarlo Coldiretti sulla base dei dati Ismea relativi al 2020, in piena emergenza pandemia.
“Con il Covid – sottolinea la Coldiretti – è tornata prepotentemente la Dieta Mediterranea sulla tavola degli italiani, spinta da un aumento medio dell’11% dei consumi nel 2020 dei suoi prodotti simbolo come olio extravergine d’oliva, frutta e verdura fino alla pasta, per effetto della tendenza delle persone a compensare il maggiore tempo trascorso in casa con un’alimentazione più sana. Una svolta salutistica che ha coinvolto i consumatori a livello globale dove è stata privilegiata la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere”.
Sono diversi i marchi – da Barilla a Voiello passando per Agnesi – che producono pasta utilizzando solo semole provenienti dall’Italia: in questo articolo le abbiamo presentate tutte.
Ad oggi l’ordinamento italiano impone, per la pasta, la necessità di indicare la provenienza delle semole in etichetta. Questo finché la UE non annullerà tale l’obbligo con una legge apposita, molto discussa, che sarebbe dovuta entrare in vigore il primo Aprile 2020 ma che causa Coronavirus è stata rimandata a Gennaio 2022.