È buona al ragù, al pomodoro, al pesto, ma la pasta con la retorica proprio non ci piace. Tanto più se tentano di propinartela nel mese del Pride Month dove il pericolo di rainbow washing è dietro l’angolo. È capitato a Jonathan Bazzi, autore molto amato dalla comunità Lgbt (e non solo eh) contattato su Instagram da un noto marchio di pasta che per il mese arcobaleno ha sguinzagliato i propri geni del marketing pensando al progetto #oltrelaforma.
«Basta cazzate, è rainbow washing» la risposta dell’autore di “Febbre”. Al finalista dello Strega nel 2020 (probabilmente confuso con qualche influencer marchettaro) viene proposta una valigetta di pasta in diversi formati in nome dell’amore arcobaleno.
“Tutti hanno un formato preferito (lo sappiamo che nei hai uno anche tu) e proprio nel mese dell’amore senza etichette ampliamo i nostri orizzonti facendo convivere i nostri gusti in armonia con quelli altrui!” si legge nel messaggio ricevuto su Direct. Roba da “brividiii”.
Come vuole la buona regola della marchetta su Instagram “in cambio” della preziosa valigetta si chiede allo scrittore di preparare una pasta mescolando le varietà del cofanetto per poi pubblicare il risultato con l’hashtag #oltrelaforma naturalmente taggando il marchio dell’azienda.
.«Basta rainbow washing» la reazione netta dell’autore di “Febbre” e “Corpi Minori” alla proposta neanche troppo velatamente commerciale. «Non sarebbe meglio donare una percentuale per ogni pacco di pasta venduto questo mese ad un’associazione?» scrive Bazzi in risposta al messaggio.
Sta di fatto che di grandi marchi e aziende che sostengono campagne per i diritti civili e l’inclusione per pura strategia di marketing ne vediamo abbastanza. E dunque tenetevi la vostra pasta con la retorica e buon Pride Month a tutti.