Pasta Divella si è stufata delle continue bufale sull’origine del grano usato per produrre la sua pasta ed annuncia azioni legali nei confronti di chiunque continuerà con queste voci diffamatorie.
Da diverse settimane, ormai, il pastificio italiano è vittima di disinformazione e fake news vere e proprie. La bufala in questione è quella che vedete sopra: la foto di un pacco di fusilli Divella di pasta integrale, con su scritto “100% grano italiano”, viene messa accanto a una foto di Vincenzo Divella che spiega come il loro grano sia bloccato in Russia, cosa che potrebbe comportare un aumento dei prezzi.
Complottisti e bufalari non si sono fatti sfuggire l’occasione: ma come, sui pacchi di pasta c’è scritto che il grano è tutto italiano, ma poi Divella ci viene a dire che il grano russo è bloccato? E che aumenterà i prezzi per questo?
Come spiegato dall’azienda pugliese, la bufala è stata smentita più volte anche da siti come Bufale.net e da diverse testate. Eppure continua a essere condivisa. Il problema è che sono stati accostati due fatti diversi.
La pasta integrale in questione, in effetti, è prodotta tramite grano duro italiano. Il grano di cui, invece, parlava Vincenzo Divella era il grano tenero usato per fare il pane e i dolci. Sono due tipi di grano differenti.
Ma si sa, complottisti e bufalari difficilmente si prendono la briga di approfondire le fake news che tanto amano condividere ed ecco che Pasta Divella da settimana è vittima di un attacco mediatico continuo, cosa che sta provocando un notevole danno d’immagine.
Domenico Divella ha voluto nuovamente ribadire la questione: “La pasta riportata nei post diffamatori è la nostra linea integrale prodotta interamente con grano duro 100% italiano, mentre nell’articolo di Repubblica il Cav. Vincenzo Divella si preoccupava giustamente del grano tenero per panificazione e pasticceria bloccato dal conflitto fra Russia e Ucraina non solo per la Divella. Per il resto della nostra produzione, maciniamo ogni anno tonnellate dei migliori grani italiani ed esteri ad alto contenuto proteico per produrre una pasta di alta qualità”.
E si chiede perché chi ha creato questa campagna diffamatoria non abbia prima contattato l’azienda chiedendo chiarimenti e documentandosi un minimo sulla faccenda. Secondo Domenico Divella è chiaro che si vuole danneggiare questo marchio storico del Sud.
L’azienda pugliese ha poi specificato che se il post continuerà a essere pubblicato e condiviso, procederanno per vie legali.