Buone notizie per il Made in Italy: Parmigiano Reggiano ha vinto la sua battaglia legale contro Kraft. In pratica in Ecuador Kraft non potrà usare la dicitura Parmesan Cheese.
Se in Europa il Prosek croato sta ancora facendo arrabbiare il consorzio nostrano del Prosecco, ecco che in Ecuador il consorzio del Parmigiano Reggiano è riuscito a vincere la causa relativa alla domanda di registrazione della Kraft Foods Group Grands Llc per il riconoscimento del marchio Kraft Parmesan Cheese.
Secondo l’ufficio locale che si occupa dei diritti della proprietà intellettuale, Kraft non può depositare il marchio Kraft Parmesan Cheese in quanto ha troppe somiglianze con la denominazione di origine protetta. In tal modo la Kraft sarebbe “approfittando indebitamente della notorietà, della qualità e di altre caratteristiche” della Dop dovute esclusivamente all’ambiente geografico dove viene prodotta.
Questa sentenza costituisce un importante precedente per quanto riguarda le Indicazioni Geografiche in America in quanto viene sottolineata l’importanza del legame fra Dop, prodotto e territorio di produzione.
Secondo gli uffici preposti, il nome Parmesan al di fuori dell’Unione Europea non è poi così generico come sostenuto da diverse multinazionali. La stessa Corte di Giustizia Europea nel 2008 aveva stabilito che solamente il formaggio Parmigiano Reggiano Dop può essere venduto nell’UE come Parmesan in quanto questo termine rappresenta la traduzione della parola “Parmigiano”.
Quindi all’interno dell’UE usare la parola Parmesan per indicare formaggi duri e grattuggiati che non facciano parte della Dop è una violazione della legge. Solo che questa norma non vale al di fuori dell’UE. Secondo il Consorzio, al di fuori dell’Unione Europea il falso Parmesan ha un giro d’affari di 2 miliardi di euro, per un totale di 200mila tonnellate di prodotto (15 volte il volume del Parmigiano Reggiano vero che viene esportato).
Da qui si evince l’importanza della decisione dell’Ecuador.