Buone notizie per il Parmigiano Reggiano: le vendite nel primo trimestre del 2021 hanno segnato una crescita del +12% rispetto a quanto accaduto nel medesimo periodo del 2019, prima dunque della pandemia da Coronavirus. Un ottimo risultato visto e considerato che altri formaggi stagionati a pasta dura si sono dovuti accontentare del +5%.
Nonostante gli effetti economici della pandemia, la Brexit, la storia dei dazi USA (fortunatamente eliminati per ora per quanto riguarda il Parmigiano Reggiano) e anche il problema dell’Italian Sounding e del falso Made in Italy all’estero, ecco che il Parmigiano Reggiano è riuscito a tenere testa a tutte queste difficoltà.
Per quanto riguarda il prezzo, attualmente il Parmigiano Reggiano 12 mesi ottenuto da un caseificio produttore viaggia intorno ai 10,50 euro al chilo, mentre u anno fa era a 7,99 euro al chilo.
Alla luce di questi dati, adesso il Consorzio può tornare a concentrare la sua attenzione sul settore Horeca: i ristoranti, infatti, devono poter valorizzare nuovamente i prodotti di qualità.
Per riuscire in ciò, ecco che Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di Tutela, ha spiegato che è stato siglato un accordo con Identità Golose. Lo scopo è quello di aumentare la quota di mercato destinata al settore Horeca che, sempre a causa pandemia, nel 2020 si è fermata al 4% della produzione. Per fare ciò, però, è necessario aumentare la trasparenza e utilizzare prodotti di qualità a Indicazione Geografica.
Effettivamente, secondo un’indagini che il Consorzio ha commissionato a Ipsos, ecco che il 90% dei consumatori intervisti chiede che nella descrizione del piatto del menu venga indicato il tipo o la marca del formaggio usato. Inoltre il 91% vorrebbe sapere tali informazioni anche quando il formaggio viene utilizzato solamente per condire o abbellire il piatto.
Inoltre il 77% degli intervistati vorrebbe grattuggiare direttamente il formaggio al tavolo, mentre il 56% vorrebbe che il formaggio presente a tavola sia, ovviamente, il Parmigiano Reggiano.