Il Consorzio del Parmigiano Reggiano si oppone all’etichettatura a batteria proposta dal Governo italiano. Il motivo? Semplice: i prodotti dop e igp non hanno bisogno di un ulteriore logo per dimostrare il loro valore. Anzi, voler inserire delle eccellenze italiane in un sistema nutrizionale facoltativo ottiene solo l’effetto di banalizzarle e creare confusione nel consumatore.
Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, non ha dubbi: bisogna escludere prodotti dop e igp dall’adozione su base volontaria del sistema di etichettatura a batteria. E ribadisce per l’ennesima volta un concetto che, a quanto pare, alle alte sfere non entra proprio in testa: il Parmigiano Reggiano non può e non deve essere considerato alla stregua di una commodity.
Il Parmigiano Reggiano è un prodotto ad alto valore aggiunto, con valori nutrizionali riconosciuti da nutrizionisti e consumatori. Non c’è bisogno di un altro logo in etichetta che vada a rassicurare il consumatore, in questo modo sarebbero nulli tutti gli sforzi fatti dal consorzio per garantire la specificità della Dop. Per questo motivo Bertinelli chiede che nel decreto nazionale inerente il sistema a batteria venga inserito il principio dell’esclusione, in modo da ottenere il giusto e doveroso riconoscimento anche in quei Paesi dove il nutriscore viene applicato.