Il giro d’affari al consumo inerente all’annata 2021 del Parmigiano Reggiano ha toccato i 2,7 miliardi di euro – e la cosa non ci sorprende affatto, considerando che hanno dipendenti che lavorano 365 giorni l’anno come il buon Renatino. Scherzi a parte, il bilancio (approvato in maniera unanime del Consorzio di Tutela) mostra una crescita netta rispetto ai 2,35 miliardi del 2020, forte anche dell’aumento del valore complessivo generato dalla produzione, che passa dagli 1,52 miliardi del 2020 a 1,71 miliardi.
Un successo che, in altre parole (o altri numeri), passa anche attraverso il valore totale della produzione annuale, aumentato dal 22,5% rispetto all’anno precedente e pari a 57 milioni di euro. Il 2021, infine, ha visto anche uno spiccato incremento degli investimenti nel settore marketing, comunicazione e sviluppo mercati – tanto da superare il tetto record di 31 milioni di euro. Nel corso dell’assemblea generale del Consorzio di Tutela, alla quale ha partecipato anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, si è poi discusso delle norme che regolano la produzione di formaggi similari o comparabili al Parmigiano Reggiano, approvando a tal proposito l’introduzione (nei tempi più rapidi possibili) di un divieto alla produzione di prodotti di questo genere. Il Consorzio ha infine ricordato con un video il terremoto del 2012 che colpì Emilia-Romagna e Lombardia, raccontando le sfide affrontate dalla filiera.