Stefano Fresi risponde e difende lo spot del Parmigiano Reggiano sotto accusa per aver diffuso un’immagine assurda del lavoro: “È finzione, non un documentario”, dice l’attore in un video su Instagram. Come abbiamo raccontato, il Consorzio Parmigiano Reggiano è al centro di una polemica social in questi giorni, per una clip tratta da un mediometraggio di Paolo Genovese in cui si vede un lavoratore contento di fare il formaggio “365 giorni l’anno”. Fresi, che nel film interpreta l’ex chef che porta i giovani alla scoperta dei segreti di questo formaggio, racconta di essere stato sommerso di messaggi, accuse insulti e richieste di spiegazioni, e con tono molto pacato risponde:
https://www.instagram.com/p/CW9c4sqoeRu/
E dice: ” È una pubblicità, è un’opera di finzione, quindi nel momento in cui c’è Renatino, che non si chiama Renatino nella vita… è una cosa che serve allo sceneggiatore che ha scritto la storia per magnificare il prodotto. Finzione esattamente com’è finzione il capitano che arriva sulla nave e frigge il merluzzo per i bambini, o i biscotti impastati dalle signore a mano. La pubblicità da sempre racconta il prodotto così. Perché reagire così, non dire se è brutta o bella ma farne una questione di lotta di classe o di lavoro, non è un documentario in cui si vede che i lavoratori stanno così”.
Stefano Fresi passa poi a rispondere, senza citarlo, a chi (Ascanio Celestini in un post Facebook) ha scritto: “Chi fa pubblicità o è senza soldi o è senza vergogna”, ed elenca tutti i grandi personaggi, attori o meno, italiani e stranieri che hanno fatto pubblicità: “Ferruccio Amendola, Gigi Proietti, George Clooney, Harrison Ford, Charlize Theron. Tutti i lavori sono fatti per avere uno stipendio e vivere”, conclude.