Infine Parmalat ha dovuto ridare la sua quota di maggioranza nella Centrale del latte di Roma proprio al Comune di Roma Capitale. Non che potesse fare diversamente: la sentenza della Corte di appello di Roma è stata chiara: Parmalat doveva ridare le sue quote al Comune di Roma, anche se con la clausola della riserva di poter rientrare “nella piena titolarità della quota in caso di accoglimento del ricorso per cassazione”.
Parmalat, la Centrale del Latte e il Comune di Roma: cosa succede?
In una nota stampa che Parmalat stessa ha divulgato ai media, si legge che Parmalat ha voluto ringraziare tutto il personale della Centrale del Latte di Roma, il quale ha contribuito, nel corso di tutti questi anni, con passione ed entusiasmo, al piano di rilancio prima e allo sviluppo dell’azienda poi.
Nel corso di questi ultimi 20 anni, sono stati utilizzati nel progetto qualcosa come più di 30 milioni di investimenti che hanno permesso alla Centrale del Latte di Roma, grazie anche al lavoro delle persone e al supporto delle organizzazioni del territorio, di avere bilanci sempre in utile, garantendo così il lavoro nella regione del Lazio e anche a supporto di tutta la filiera.
Sono parole di Maurizio Bassani, il General Manager di Parmalat, che ha poi continuato dicendo che adesso avevano restituito le azioni a Roma Capitale in seguito a un adempimento spontaneo della sentenza della Corte d’Appello. Tuttavia le vicende legali non finiscono certo qui perché Bassani ha anche annunciato che continueranno a portare avanti i contenziosi pendenti confidando nel fatto che la Corte di Cassazione accolga le loro motivazioni.
E proprio qualche giorno fa la Giunta di Roma aveva dato l’ok a una Memoria tramite la quale si procedeva nell’iter per la riconsegna delle suddette quote dove il responso della sentenza del 2022.
Ricordiamo che nel novembre 2022, Parmalat, che appartiene alla francese Lactalis, aveva annunciato il suo addio alla Centrale del Latte di Roma, mettendo a rischio il 48% della produzione totale. Il tutto all’interno di una vicenda giudiziaria assai complicata che va avanti da 27 anni. Riassunta: Sergio Cragnotti, in origine il patron della Lazio e di Parmalat, comprò all’epoca la Centrale del Latte di Roma con tanto di clausola di non rivendibilità per 5 anni. Tuttavia la clausola venne disattesa: a causa di problemi finanziari, Cragnotti decise di vendere anzitempo Parmalat e Centrale del Latte a Lactalis.
Alemanno, all’epoca sindaco di Roma, impugnò la vendita e da lì inizio la trafila in tribunale. Ad aprile 2022, poi, l’appello venne vinto dal Comune di Roma il quale ottenne indietro tutte le quote vendute ai francesi, quelle che adesso Parmalat ha restituito. Ma rimane ancora la Cassazione che con il suo giudizio potrà confermare o ribaltare il risultato.