Il messaggio è arrivato forte e chiaro, non c’è che dire. Vero, il modo con cui è stato comunicato è decisamente bizzarro, ma ciò che conta davvero, al di là di contenuto e significato, è l’effetto. Insomma, lungi da noi voler giustificare il lanciare una torta contro la Gioconda, ma se l’obiettivo del nostro “attentatore” era quello di far parlare di sé e della sua “missione” green… Beh, ci è riuscito. Una volta effettuato il lancio l’uomo ha preso a inneggiare alla “salvezza del Pianeta” ed è stato allontanato tempestivamente dal personale di sicurezza del Louvre di Parigi, ma il baffo di panna sul vetro blindato che protegge il celebre dipinto aveva già fatto il giro del mondo.
L’uomo si è avvicinato alla Gioconda, davanti alla quale stazionavano (come da tradizione) decine e decine di visitatori, spingendo da solo una sedia a rotelle: secondo le ricostruzioni dei presenti proprio questa simulata condizione di handicap gli avrebbe permesso di avvicinarsi al quadro indisturbato. Una volta a distanza di tiro, ha poi estratto da un pacco la torta e l’ha scagliata, imbrattando di bianco il vetro posto a protezione. Non si tratta dal primo “attentato” alla Gioconda: nel 2011 una donna russa lanciò una tazza da tè; e molto prima, nel 1956, uno squilibrato vi gettò contro dell’acido. Fortunatamente, allora come in questo caso, il dipinto non ha subito alcun danno.