La settimana scorsa, presso il Palazzo Apostolico Vaticano, si è tenuta un’udienza privata dei produttori di vino insieme a Papa Francesco. Dal titolo “L’economia di San Francesco e il mondo del vino italiano”, ecco che durante l’evento Papa Francesco ha gentilmente “bacchettato” i produttori di vino ricordandogli che “Il vino è per tutti, non solo per chi ha più opportunità”.
Papa Francesco sa che esistono vini per tutte le tasche?
L’udienza privata è stata organizzata da Veronafiere – Vinitaly. Più di cento produttori di vino e rappresentanti del commercio si sono incontrati con il pontefice. Papa Francesco ha così esordito con un discorso di benvenuto, dove ha affermato che “il vino, la terra, le comptetenze agricole e le imprese sono doni di Dio”.
Andando avanti nel discorso, però, è emerso chiaramente il suo auspicio affinché il vino divenga ancora più nazional popolare (più di quanto non lo sia già? Ammetto di non praticare molto questo settore, ma mi risulta che esistano vini di diverse fasce di prezzo) in quanto il vino e i prodotti della terra “sono per tutti, non solo per chi ha più opportunità”.
Ha poi aggiunto come “Il Creatore abbia affidato tutto questo a noi, alla nostra sensibilità e alla nostra onestà, affinché possiamo trasformarli, come dicono le Scritture, in una vera fonte di gioia per il cuore dell’uomo e per ogni uomo, non solo per chi ha più opportunità”.
Per il pontefice è importante approcciare il commercio del vino con un occhio di riguardo all’etica, anche considerando il numero di aziende coinvolte, la qualità dei prodotti e l’impatto in termini occupazionali.
E ha anche ribadito l’importanza di seguire linee guida che includano “l’attenzione per l’ambiente, il lavoro e le sane abitudini di consumo dell’alcol”.
Per il pontefice, per garantire prodotti di qualità non sono sufficienti le tecniche industriali e la logica aziendale. Infatti, prendersi cura del terreno, delle vigne, i processi di coltivazione, fermentazione e maturazione richiedono costanza, attenzione e pazienza.
Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, ha poi concordato con il Papa: Vinitaly si impegna a valorizzare il patrimonio vitivinicolo in modo da garantire che il vino continui a essere un aspetto di coesione sociale che ispiri convivialità per unire le persone.
Tutto molto bello, ma continuo a ripetere che ci sono vini per tutte le tasche, da quelli più economici del supermercato alle bottiglie da record come quella venduta all’asta in Italia a 67mila euro. Il vino mi risulta essere disponibile per tutti, fermo restando che, obiettivamente non me ne vogliate a male, non è esattamente un bene di prima necessità e che non è obbligatorio che tutti debbano per forza comprare un Barolo Riserva da 1.165 euro a bottiglia.