Più di 3.000 imprese nel settore della ristorazione sono state escluse dai precedenti decreti ristori, e per motivi puramente formali e burocratici, quando non causali. Lo rileva Paolo Bianchini, presidente di MIO – Italia, Movimento Imprese Ospitalità, chiedendo che si ponga rimedio a questa situazione tragica per decine di migliaia di persone con il prossimo decreto sostegno.
“La notizia non può passare sottotraccia, perché riguarda decine di migliaia di famiglie italiane. Ebbene, ci sono oltre 3mila imprese del comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca), cioè ristoranti, bar, cocktail bar, pub, pizzerie, che sono state escluse dai primi quattro decreti Ristori. Chiediamo con forza che nel decreto Sostegno, atteso per la prossima settimana, questa situazione venga sanata”.
Il problema sorge rispetto al parametro di riferimento, per decidere se e in che misura assegnare i ristori: parametro che è stato individuato nell’aprile 2019. Sennonché, chi in quel mese per qualsiasi motivo ha tenuto chiuso – per rinnovo dei locali, ristrutturazione, ferie, malattia o altro – non ha in cassato nulla, ed è diventato un’impresa invisibile per lo Stato. Bianchini conclude così il comunicato: “Queste 3mila aziende sono ora sull’orlo del fallimento e chiuderanno definitivamente se non saranno inserite fra i soggetti a cui spetteranno i risarcimenti nel decreto Sostegno atteso per la prossima settimana. Si tratta di una emergenza economica e sociale di cui il governo Draghi deve assolutamente tenere conto”.