Panini Durini annuncia la chiusura con un messaggio su Instagram

La catena Panini Durini, nata nel 2011 a Milano e forte di 17 locali, ha annunciato la propria chiusura con un breve post su Instagram.

Panini Durini annuncia la chiusura con un messaggio su Instagram

È tempo dei salutini – salutini improvvisi e anche un po’ furtivi, affidati alla informale vetrina dei social media. Panini Durini, catena di bar nata nel 2011 per mano (e mente) di Stefano Saturnino in quel di Milano, chiude tutti e diciassette i suoi locali. Dalla prima apertura in via Durini, infatti, il brand era cresciuto fino a sviluppare una rete che abbracciava più aree della Lombardia, Genova e Torino.

L’annuncio della chiusura, come accennato nelle righe precedenti, è stato affidato a un breve ma eloquente post pubblicato sullo stesso profilo Instagram della catena di bar: “Ragazzi, siamo giunti alla fine di questo meraviglioso viaggio. Da domani, tutta la catena Panini Durini chiuderà le porte al pubblico. Dodici anni di storia finiscono”.

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milano

“Vogliamo rubarvi questi ultimi cinque minuti del vostro tempo senza foto, senza reels, senza panini invitanti, senza cappuccini con latte art bellissima per fare un’ultima cosa: ringraziare tutti voi” conclude il post che, a onore del vero, ha inequivocabilmente il tono riservato agli addii – con ringraziamenti dovutamente annessi. La parola “fine”, in altre parole, è stata scritta (letteralmente): chissà però che nel futuro, prossimo o remoto che sia, la storia di Panini Durini non possa arricchirsi di un nuovo capitolo.

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Storia, come dicevamo, che ha preso il via nel 2011 come nuovo concept di ristorazione – uno spazio che fa dall’agilità e dell’efficienza, anche e soprattutto a livello di prezzi, il proprio marchio di fabbrica. Panini Durini è nato con l’idea di proporsi come luogo adatto alla pausa pranzo e con i chiari prodromi di un progetto scalabile e riproducibile – dal menu allo stesso allestimento dei punti vendita.

Quattordici negozi distribuiti per le aree centrali di Milano, e poi l’espansione fuori dai confini regionali con le aperture a Torino e Genova: la parabola di Panini Durini pareva forte e sana, con il 2017 che si chiuse mettendo a segno un fatturato di 9,5 milioni di euro. L’anno successivo la società passò nelle mani della società veicolo Uno S.r.l. promossa da Nino dell’Arte attraverso la sua Astraco, con il nuovo CEO Domenico Mazzeo che prese il posto di Saturnino.

L’obiettivo dichiarato era quello di una nuova espansione del brand, con venti nuovi punti vendita da distribuire su Stivale e Paesi esteri nei tre anni a venire grazie a un investimento di cinque milioni di euro. Una visione ambiziosa ma che, di fatto, non si è mai realmente concretizzata. A livello societario, poi, è bene notare che Bac Uno S.r.l. – veicolo organizzato da Astraco per l’acquisizione di Panini Durini nel 2018 – non è più coinvolta nella gestione dal giugno del 2021, e che la stessa non risulta nemmeno più socia dal marzo del 2023. A oggi il post scritto su Instagram, dicevamo, pare un addio improvviso: la speranza è che non sia giunto con gli stessi toni sorprendenti anche ai dipendenti.