Panificio di Rovigo: mai uno scontrino sin dall’apertura, nascosti incassi per 350mila euro

Un panificio in provincia di Rovigo non ha mai emesso uno scontrino sin dal giorno della sua apertura. La Guardia di Finanza stima un incasso nascosto di 350mila euro, con relativo danno erariale

Panificio di Rovigo: mai uno scontrino sin dall’apertura, nascosti incassi per 350mila euro

Dopo la storia del bar dell’Agenzia delle Entrate che non faceva scontrini dal 2018 e dopo quella del bar del Tribunale di Roma che non faceva scontrini, ecco che oggi si parla di un panificio di Rovigo che non ha mai fatto neanche uno scontrino dal giorno dell’apertura. La Guardia di Finanza ha parlato di incassi di circa 350mila euro in totale, su cui non sarebbero mai state pagate tasse, con relativo danno erariale.

Come ha fatto un panificio a non fare mai uno scontrino?

panificio

Il panificio in questione è il Panificio Lavezzo di Badia Polesine, così come riportato dai giornali che ne hanno dato la notizia. Il panificio, secondo quanto riferito dalle Fiamme Gialle, è stato aperto nel 2019. In questi tre anni e mezzo di lavoro ha sviluppato un buon giro clientela, ma nonostante questo non ha mai emesso un scontrino fiscale (o meglio: lo ha fatto, ma in maniera alquanto alternativa).

In pratica, secondo le indagini, il panificio ha evaso il fisco sin dalla sua apertura, nascondendo incassi per un valore di circa 350mila euro nel periodo d’imposta che va dal 2019 al 2021.

Per la Guardia di Finanza della Tenenza di Lendinara, coordinati dal Gruppo di Rovigo, non è stato facile risalire all’entità effettiva di questa evasione fiscale. Il fatto di non aver mai emesso uno scontrino, infatti, si accompagnava a una mancata dichirazione fiscale per tre anni, con assenza di un registro contabile.

Burger King e le ricevute fantasma: dozzine di persone ricevono scontrini in bianco a mezzanotte Burger King e le ricevute fantasma: dozzine di persone ricevono scontrini in bianco a mezzanotte

Dunque per raccogliere le prove dell’evasione, le Fiamme Gialle hanno dovuto agire in altri modi. Così facendo, hanno potuto stabilire che l’impresa aveva un volume di affari di circa 350mila euro, con tasse mai versate. Attualmente gli atti della verifica si trovano presso l’Agenzia delle Entrate di Rovigo per permettere il recupero delle tasse evase e la quantificazione delle sanzioni del caso.

Il panettiere, ora, si dispiace dell’accaduto e continua a ripetere che ha sbagliato e che non lo farà mai più. L’uomo ha provato a fornire anche una giustificazione dell’accaduto. A causa di un periodo sfortunato, di diversi lutti e del Covid, ecco che i suoi affari sono stati messi “in ginocchio”. Da lì la mancata emissione degli scontrini. E sostiene che “Chi li ha mai visto 350mila euro?”.

Tuttavia la Guardia di Finanza continua con le sue indagini. Quello che è certo è che dal 2019 al 2021 il panettiere non ha fatto scontrini, non ha presentato la dichiarazione fiscale e non ha versato l’IVA. In realtà qualche scontrino lo ha fatto, solo che li emetteva tutti con importi del tipo “0,qualcosa”. Ma anche questo sistema, perpetrato per anni, a quanto pare non è servito a salvare il panificio. Secondo quantro trapelato, infatti, il panificio del 51enne, panettiere da ben due generazioni, è sull’orlo del fallimento, tanto che è stato messo all’asta a causa di problemi con le banche.