Quello natalizio è, tradizionalmente, un periodo di grandi affari per l’industria dolciaria e per il settore alimentare più in generale. Lo strappo alla regola, il pulsante “pausa” sulla dieta, la licenza di cedere alla golosità sono obblighi durante i lunghi pasti con i parenti – pasti che, naturalmente, non sono completi senza il tradizionale panettone o pandoro, con ogni nucleo famigliare che punta verso la propria preferenza. C’è qualcuno, tuttavia, che di questa frenesia dolciaria vuole approfittarne spacciando i panettoni industriali (naturalmente più economici) per artigianali, rivedendoli a prezzo nettamente maggiorato e intascandosi così la differenza.
Le indagini dei Nas
Proprio questa simpatica usanza è stata oggetto di indagine approfondita da parte dei Carabinieri per la Tutela della Salute, che hanno di fatto organizzato un blitz in tutta Italia che ha portato alla scoperta di numerose irregolarità distribuite su tutto il territorio nazionale. Le casistiche, naturalmente, sono molteplici: dal proprietario di una pasticceria in quel di Cremona che è stato denunciato per aver venduto come prodotti artigianali propri panettoni acquistati da un secondo produttore; a due pasticceri di Perugia che custodivano nei rispettivi laboratori un centinaio di chilogrammi di prodotti dolciari senza alcuna etichettatura o altra documentazione di provenienza.
Complessivamente le imprese finite nel mirino degli agenti delle forze dell’ordine sono ben 882, e in una su quattro (229 strutture in tutto) sono state ritrovate irregolarità di varia natura. Più precisamente, i sigilli sono stati applicati a ben 7,5 tonnellate di prodotti dolciari tra cui 1775 panettoni o pandori, di cui una parte – come già ampiamente accennato – venduti come artigianali quando, invece, erano prodotti di una lavorazione industriale.
I controlli dei Nas hanno interessato in maniera parallela anche la filiera ittica, altra grande protagonista delle tavolate festive di fine dicembre (come testimonierà lo stesso Joe Bastianich, di fatto): in questo contesto le ispezioni degli agenti hanno rilevato irregolarità nel 40% per cento delle imprese controllate, con sequestri amministrativi di oltre 2 tonnellate di pesce. I militari hanno per di più ordinato la sospensione di sette attività tra grossisti e pescherie; mentre sono stati emessi 16 provvedimenti di chiusura in tutta Italia.
“La campagna di controlli che abbiamo effettuato è stata concordata con il ministero della Salute” ha commentato il tenente colonnello Salvatore Pignatelli del gruppo tutela salute “visto l’aumento esponenziale di acquisti di prodotti dolciari e ittici durante le festività. In Italia abbiamo standard alti di sicurezza alimentare e una forza di polizia come il Nas che tutto l’anno si occupa di farli rispettare insieme alle altre autorità sanitarie. Nel corso dei controlli abbiamo riscontrato tante irregolarità potenzialmente pericolose per la salute oppure tese a massimizzare i profitti ingannando i consumatori. A esempio a Milano, un pasticcere acquistava panettoni prodotti a livello industriali a due euro, li rietichettava, spacciandoli per artigianali, e li rivendeva a quattro o cinque volte in più”.