Riprendiamoci il panettone italiano: non sarebbe in effetti male seguire la proposta di alcuni pasticcieri nazionali, visto che al momento il più grande produttore di panettone al mondo è brasiliano.
Bauducco, azienda verdeoro con antiche origini italiane, è infatti il primo produttore di panettone, con sei fabbriche negli Stati Uniti e 140 mila punti vendita in 40 Paesi. Un produttore da 200mila tonnellate di panettoni all’anno: insomma, il panettone più invasivo del mondo è il loro, e nessuno dei nostri. E ricordando questo dettaglio non di poco conto sui mercati internazionali, sono in molti a chiedere un’inversione di tendenza.
Per esempio c’è Nicola Fiasconaro, maestro pasticciere siciliano, che chiede una “casa Italia” che tuteli “tutti i pasticcieri e dia attenzione e rigore istituzionale. Come succede in Francia, come succede per i cuochi”. C’è da dire che, al di là dei numeri, il panettone artigianale continua a essere un nostro prodotto esclusivo: un mercato da 109 milioni di euro, che rappresenta il 52% del comparto.
Dunque, al Brasile l’industria, all’Italia l’artigianalità. Un’artigianalità che quest’anno subirà meno la concorrenza della produzione industriale, quantomeno dal punto di vista dei prezzi, visto che probabilmente cresceranno a causa degli aumenti sulle materie prime. “Saremo costretti ad alzare i prezzi perché le marginalità non sono tali da sopportare aumenti di questo tenore. Non abbiamo margine di manovra”, dice a ItaliaOggi Alberto Balocco, presidente di Balocco spa.