Compassion in World Farming (CIWF) ha posto una domanda precisa al Gruppo Bauli: nel suo panettone e pandoro, quali uova usa? La questione è chiarire se per i tradizionali dolci natalizi Bauli utilizzi uova da galline allevate in gabbia o in sistemi alternativi.
Per questo motivo Compassion in World Farming ha chiesto all’azienda di rivelare pubblicamente informazioni dettagliate sulla provenienza delle uova usate non solo per realizzare panettoni e pandori, ma anche di quelle utilizzate nelle merendine e nei biscotti del marchio.
È dal 2018 che CIWF pubblica annualmente il report EggTrack, in modo da capire quali aziende e supermercati stiano smettendo di usare le uova provenienti da sistemi di allevamento in gabbia, elencando nel frattempo tutte le comunicazioni delle aziende relative al raggiungimento dell’obiettivo 100% cage free.
Proprio in occasione della pubblicazione del report EggTrack 2021, ecco che CIWF ha colto l’occasione per sottolineare come non sia riuscita a trovare nessuna informazione pubblica rilasciata dal Gruppo Bauli in merito all’origine delle uova usate.
Queste le parole di Elisa Bianco, responsabile del settore alimentare di CIWF in Italia: “Dopo la pubblicazione del report EggTrack e con l’avvicinarsi delle festività natalizie, vogliamo cogliere l’occasione per invitare Gruppo Bauli a rendere pubbliche le informazioni sul metodo di allevamento delle uova che usa in tutti i propri marchi e, se ancora non l’ha fatto, a impegnarsi pubblicamente ad abbandonare le uova da galline allevate in gabbia o in combinati”.
Elisa Bianco ha poi sottolineato come la loro associazione ritenga importante la trasparenza nei confronti dei consumatori. Attualmente, secondo la legislazione in vigore, i consumatori che comprano le uova possono sapere quale sia il metodo di allevamento delle galline: basta guardare i codici che sono riportati sul guscio e sulle confezioni. In particolare il codice 0 indica l’allevamento biologico, l’1 quello all’aperto, il 2 quello a terra e il 3 quello in gabbia (per ulteriori informazioni su come leggere le etichette delle uova, leggete qui).
Il problema, però, è che tale obbligo non è presente nei prodotti che contengono uova utilizzate come ingredienti. Quindi, per esempio, nei prodotti da forno che hanno le uova come ingredienti (come pandoro, panettone, biscotti o merendine), ecco che i consumatori non possono sapere da dove provengono le suddette uova.