Paluani è fallita: l’azienda del pandoro schiacciata da debiti per milioni di euro

Il Tribunale di Verona ha dichiarato il fallimento di Paluani Spa: l'azienda dolciaria aveva debiti per oltre 80 milioni di euro.

Paluani è fallita: l’azienda del pandoro schiacciata da debiti per milioni di euro

Sommersa sotto un mare di debiti: il Tribunale di Verona ha dichiarato ufficialmente il fallimento di Paluani Spa, celebre azienda di Dossobuono che, da oltre un secolo a questa parte, ha contribuito a fare la storia del mondo dolciario del nostro caro e vecchio Stivale. Il gruppo, conosciuto in primo luogo per la produzione di panettoni, pandori, colombe pasquali e altri prodotti da forno, aveva di fatto già ceduto il marchio e le attività produttive a Sperlari ad agosto 2022 in un’asta poi conclusasi alla cifra di 7,6 milioni di euro; mentre alla società di origine – la Paluani Spa, per l’appunto – rimase la gestione di beni immobili che nel frattempo sono stati in parte alienati.

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Come accennato in apertura di articolo di magistrati veronesi hanno dichiarato il fallimento di Paluani Spa dopo avere revocato l’ammissione alla proceduta di concordato preventivo: stando a quanto lasciato trapelare dagli atti, l’ammontare complessivo dei debiti accumulati dall’azienda in questione sfiorava gli 82 milioni di euro a fronte di un importo disponibile per il soddisfacimento dei creditori pari ad appena 815.660 euro. Abbondantemente meno di un milione, dunque – tant’è che la stessa giudice Maria Attanasio, nel motivare la sua decisione, ha in particolare citato le scarse percentuali di soddisfazione dei creditori.

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“I soci, gli amministratori e il sindaco non hanno fornito le richieste garanzie a copertura degli impegni” ha spiegato a tal proposito il tribunale “con inevitabile prolungamento dei tempi e ulteriore pregiudizio delle ragioni dei creditori“. È bene notare, rimanendo in questo contesto, che i contributi finanziari di soci e altri amministratori avrebbero potuto raccogliere una somma complessiva pari a circa 1,8 milioni di euro, ma le autorità del Tribunale di Verona hanno ritenuto opportuno giudicarle come quasi del tutto “prive di qualsiasi garanzia”.

Un panorama di intrinseca fragilità che, agli occhi del Tribunale, non ha fatto che confermare “la già evidenziata inaffidabilità, nonché la contrarietà ai principi di correttezza e buona fede” del piano concordatario. È bene notare, infine, che tra i numerosi fattori che hanno determinato la crisi – e il conseguente fallimento – di Paluani ci sono anche le esposizioni della società calcistica del Chievo Verona, di proprietà (proprio come l’azienda dolciaria) della famiglia Campedelli.

L’azienda dolciaria nel 2021 aveva detto di vantare nei confronti della società calcistica crediti per 3,5 milioni a titolo di finanziamento soci e di “aver prestato fideiussioni per circa 11,7 milioni” al Chievo: l’avvento del Covid, che ha drasticamente ridotto gli introiti televisivi e degli stadi, ha tuttavia innescato una forte crisi interna alla società calcistica che, dopo l’esclusione dai campionati professionistici nel 2021, ha portato al fallimento per debiti nel giugno 2022.