Un brutto fatto di cronaca arriva da Palermo: qui un gruppo di ragazzi ha offerto a un bambino di 9 anni una bottiglietta di tè. Il bimbo ha bevuto, ma è finito in ospedale in coma: la bottiglia, infatti, conteneva del metadone.
Tutto è successo martedì sera: dopo aver bevuto, il bimbo è tornato a casa e qui ha cominciato ad avere le convulsioni. Così i genitori hanno subito chiamato il 118 che lo ha trasportato all’Ospedale dei Bambini “G. Di Cristina” di Palermo, ma ormai il bambino era entrato in coma.
Attualmente il piccolo si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva, ma pare che le sue condizioni stiano lentamente migliorando. Già dalle prime analisi fatte dai medici, ecco che nel suo sangue sono state trovate tracce di metadone, motivo per cui sono stati subito avvisati i Carabinieri del gruppo di Monreale che hanno iniziato le indagini del caso.
Il bambino vive a Pioppo, una frazione di Monreale. Secondo le prime ricostruzioni, avrebbe bevuto una bibita, probabilmente del tè freddo offerto da alcuni coetanei. Solo che nella bottiglietta probabilmente non c’era solo il tè, bensì del metadone, un oppioide sintetico che si usa solitamente o nella terapia del dolore o per disintossicare chi dipende da droghe in modo da ridurre gli effetti dell’astinenza.
Al momento la Procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per cercare di capire come abbia fatto il bambino a trovare il metadone, come lo abbia assunto e chi gliel’ha dato.