Solo in Italia possono succedere queste cose: a Palermo beffa per il mercato ittico costretto a chiudere per sanificazione a pochi giorni dalla fine del lockdown. Avete capito bene: hanno avuto due mesi di tempo per effettuare l’adeguamento igienico sanitario, quando tutto era chiuso a causa del Coronavirus e hanno scelto di fare la sanificazione adesso che finalmente ha riaperto e che i pescatori e gli esercenti sono tornati al lavoro.
Entro il 16 giugno il mercato ittico dovrà essere svuotato da cose e persone per permettere le opere di adeguamento igienico sanitario dei locali. Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia, è incredulo: proprio adesso che pescatori e commercianti possono ricominciare a lavorare, dopo mesi di chiusura e stop al lavoro, quando possono finalmente possono tirare una boccata d’ossigeno ecco che arriva questo nuovo “sgambetto” che rischia di peggiorare di nuovo la crisi.
Figuccia è pronto ad incatenarsi davanti ai cancelli del mercato ittico se il sindaco non fornirà rapidamente una soluzione alternativa: è il minimo che si possa fare dopo che per settimane la struttura è rimasta chiusa, una condizione perfetta per effettuare quei lavori di sanificazione che invece vengono fatti adesso che è riaperto e pieno di gente che lavora e che sta ripartendo (questo dopo il flop iniziale).
Dello stesso avviso anche Sinalp, la Confederazione sindacale nazionale autonoma dei lavoratori e dei pensionati e Enbilgen, Ente bilaterale generale: questa decisione è il frutto di un’errata tempistica sia per quanto riguarda il momento in cui fare questi lavori, sia per l’assenza di una programmazione di un sito alternativo durante questo ennesimo periodo di chiusura.
Le due associazioni sono preoccupate per i precedenti di una situazione simile: interventi di ricostruzione o ammodernamento di strutture pubbliche in Sicilia a volte sono progredite con lentezza biblica tale da distruggere l’economia locale. La Sicilia, già colpita dalla crisi economica e sociale, vessata dalla pandemia non può chiudere adesso strutture o enti senza aver prima programmato alternative per tutelare i lavoratori interessati.
Il fatto è che il mercato ittico di Palermo è al centro della distribuzione dei prodotti ittici per Palermo, Trapani, Caltanissetta e Agrigento: chiuderlo vuol dire affossare il comparto ittico della Sicilia occidentale.