Pare che un sorso sia sufficiente a vedere le stelle. Che lo spazio sia in grado di esercitare un forte fascino su noialtri, terrestri di nome e di fatto, è forse fin scontato. Ma un sake prodotto tra astri e nebulose potrà vantare differenze significative da uno prodotto sul nostro pianeta? O si tratterà di un cugino con la testa più tra le nuvole dei vini affinati nel mare?
Ai posteri l’ardua sentenza. Eh già, perché il sake spaziale a oggi non esiste. Ma tranquilli, esisterà: parola di casa Asahi, che ha appena annunciato l’intenzione di sviluppare un’etichetta fermentata sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Come sarà il sake prodotto nello spazio?
Souya Uetsuki, il brewer responsabile del progetto, ha spiegato che la differenza di gravità rispetto al pianeta Terra potrebbe influire sul processo di fermentazione e sulla sua efficacia. “Non abbiamo una garanzia di successo”, ha spiegato: potrebbe rivelarsi, in altre parole, di un castello di carte. Ma se invece la fermentazione dovesse avere esito positivo?
In tal caso si procede, come da programma, con imbottigliamento e vendita. Il prezzo, d’altro canto, è già stato scelto: secondo le valutazioni di casa Asahi il nostro sake spaziale sarà venduto a 100 milioni di yen, equivalenti a poco meno di 620 mila euro. Mica male.
Stando a quanto riportato dalla CNN, il produttore giapponese avrebbe pagato la Japan Aerospace Exploration Agency per l’accesso al modulo sperimentale Kibo, dove i test possono essere condotti in uno “speciale ambiente di microgravità”. L’idea, come accennato nelle righe precedenti, è di completare l’intera catena di produzione, fino ad avere la bevanda pronta alla vendita, sulla stazione spaziale.
“In un futuro in cui gli esseri umani potranno viaggiare liberamente tra la Luna e la Terra, alcuni visiteranno la Luna come turisti”, ha spiegato Uetsuki. “Ecco: la nostra visione è di creare un sake che possa essere gustato sulla Luna”. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il mare. Un mare di stelle.
Il sake dello spazio (o spaziale, che sia), dicevamo, non esiste ancora: al momento Asahi sta sviluppando le attrezzature necessarie alla produzione ad alta (anzi, altissima) quota. Le previsioni sono di un lancio entro il 2025: staremo a vedere.