I pagamenti digitali tendono a diventare sempre più comuni e richiesti anche in Italia, ma sovente si scontrano con una spiacevole carenza infrastrutturale e servizi inadeguati nel settore della ristorazione. Sono in molti, infatti, i ristoranti o bar che ancora non sono appropriatamente attrezzati per gestire questo tipo di transazioni, che eppure nel periodo del Covid sono state vitali per gestire vendite le numerose vendite online.
In occasione di Host, la più importante fiera internazionale dell’Ho.Re.Ca, allo stand di Fipe-Confcommercio si è parlato proprio di questo. “Il mondo della ristorazione è chiamato ad accelerare perché il digitale anche nei pagamenti è oramai un trend inarrestabile”, ha spiegato il Direttore dell’Ufficio Studi di Fipe Luciano Sbraga, illustrando come nel 2020 gli italiani abbiano effettuato ben 3,7 miliardi di transazioni digitali. “Ma occorrono Pos evoluti e sistemi di cassa integrati perché i pagamenti, soprattutto per consumi veloci e di piccolo importo, devono essere veloci. Da qui la necessità di rafforzare gli incentivi per la digitalizzazione e per contenere i costi delle commissioni”.
Un appello, quello di Sbraga, che sottolinea come il settore della ristorazione sia ancora in parte da sanare dopo il crollo dei fatturati dovuto alla pandemia. Si evince, tuttavia, anche la volontà di aggiornarsi in maniera efficiente, seppur questo possa avvenire solamente a fronte di una riduzione delle commissioni sui pagamenti elettronici e un rafforzamento degli “incentivi per l’acquisto dei Pos evoluti e non”.