Ci avevano sperato (alcuni) commercianti, e ci aveva sperato pure Matteo Salvini, che non ne poteva proprio più dei rompiballe che pagano il caffè con il bancomat: eppure, a quanto pare, la prossima manovra del Governo Meloni non conterrà più modifiche nella soglia al di sotto della quale non si potranno non accettare pagamenti con il Pos.
Negli scorsi giorni se n’era parlato molto: nella futura legge di Bilancio, si diceva, l’obbligo per i commercianti di accettare il Pos si sarebbe innalzato fino a una soglia di 60 euro. Non esattamente micropagamenti, come avrebbe voluto far intendere anche il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, parlando di gente che pretende di pagare un caffè con il bancomat.
Cosa dice la nuova bozza
Sia chiaro che quelle sul Pos, al momento, restano tutte ipotesi, tant’è vero che il dibattito è ampiamente aperto. E anche se qualche ristoratore o commerciante ha capito o voluto capire a modo suo, e ha già fatto sapere che non accetta più pagamenti elettronici, è bene ricordare che le regole attualmente in vigore sono sempre le stesse. Resta infatti obbligatorio – come succede dal 30 giugno 2022 a questa parte – accettare il Pos per i pagamenti sopra i 30 euro. E per quanto chi decide di fare spallucce riceva una multa ridicola, la multa c’è, e pare che rimarrà ancora per un po’.
A quanto riferiscono all’Ansa fonti della maggioranza, infatti, con il primo pacchetto di emendamenti del Governo alla manovra, pare che sia sparito lo spostamento del limite dell’obbligo di accettare i Pos a 60 euro. La situazione rimarrebbe dunque quella attuale, cosa che in effetti resta logica e sensata, come ha fatto notare l’Ue (che ha immediatamente bocciato l’innalzamento dei limiti del Pos) e come sostengono i dati ufficiali (nonostante quello che dice il presidente Meloni): più contanti circolano, maggiore è l’evasione fiscale.