L’ostia senza glutine e il vino da messa analcolico non s’hanno da fare, o forse sì, ma già ci sono. C’è un po’ di confusione al momento nella Chiesa Anglicana riguardo la possibilità di utilizzare durante il sacramento dell’eucaristia particole e vini adatti anche a chi, pur intollerante o allergico, voglia ricevere la comunione.
“La migliore farina di frumento”
La richiesta di, almeno, considerare la questione è partita dalla Reverenda Alice Kemp, della diocesi di Bristol, che a pochi giorni dal Sinodo 2025 pone la questione, regolamento alla mano: “possiamo almeno prendere in considerazione di emendare il Canone B17 per permettere un utilizzo legittimo di elementi dell’eucaristia senza glutine e analcolici, ed eliminare l’ingiustizia di questa esclusione?”.
La risposta, anch’essa in punta di diritto, viene dal Vescovo di Lichfield e presidente della Commissione Liturgica Dr. Michael Ipgrave. Secondo lui una modifica di quel regolamento andrebbe contro la posizione della Chiesa Anglicana secondo cui l’ostia dovrebbe essre fatta “della migliore e più pura farina di frumento che sia conveniente reperire”, per cui almeno un po’ glutine ci dovrà per forza essere. Niente sostituti quindi, vedi ostie di farina di riso o patate. Allo stesso modo il vino dovrà essere “fermentato da mosto d’uva, buono e genuino”, ovvero niente dealcolati o proxy wines.
Secondo il rito anglicano, e come sottolinea lo stesso Ipgrave, i fedeli durante la comunione non sono tenuti a consumare sia il pane che il vino, ne basta uno dei due: e nel raro caso in cui siano intolleranti a entrambi “partecipano nella fede del corpo e del sangue di Cristo, e ne condividono i benefici”.
Una risposta che non è stata granché apprezzata, e che è stata riportata dai media come una totale negazione di una comunione senza glutine o analcolica, tanto da imporre una chiarificazione da parte della chiesa stessa: “la Chiesa Anglicana non mette al bando le ostie senza glutine o il vino da messa analcolico… molti dei fornitori ecclesiastici ci forniscono da tempo pane e vino che possono contenere piccole tracce di glutine o alcool e possono essere considerati analcolici e senza glutine a norma di legge”.
Una dichiarazione a cui si unisce anche il Vescovo Ipgrave, che sostiene di essere stato frainteso nelle sue intenzioni: “avrei dovuto far notare che, in effetti, molte chiese della Church of England in tutto il paese offrono abitualmente ostie senza glutine e vini analcolici per l’eucaristia”.