Osterie d’Italia 2020 fa trent’anni e per l’occasione veste il Piccolo Teatro Strehler di Milano, srotolando striscioni giallo-guida-Slow Food e portando sul palco Michele Serra e Giuseppe Sala, oltre all’immancabile Carlin Petrini.
La nuova edizione sarà in libreria domani, 17 settembre (al prezzo consigliato di 22 euro, già scontato online), e noi che ce l’abbiamo già in mano vi confermiamo quando anticipato, qualche giorno fa, nel comunicarvi i nomi delle osterie chiocciolate: il “Sussidiario del mangiare bene all’italiana” è effettivamente più smart, come annunciato dai curatori Eugenio Signoroni e Marco Bolasco, con icone di servizio utili a una fruizione immediata e un layout più funzionale.
Andiamo al dunque, però, perché una volta pubblicate le Chiocciole – le osterie più osterie, le “buone, pulite e giuste” per definizione – l’attenzione dei – tanti – che usano la guida come riferimento si è riversata sui premi speciali, coloro che si distinguono come miglior novità, miglior giovane, miglior carta dei vini, miglior interpretazione della cucina regionale, miglior dispensa, miglior oste.
Eccoli, i sei premi assegnati da Osterie d’Italia 2020. Agli affezionati di Dissapore segnaliamo L’avvolgibile, di cui vi parlammo in tempi ben meno sospetti in una delle nostre recensioni:
Miglior Interpretazione della Cucina Regionale
Antica Trattoria di Pietro, Melito Irpino (AV)
Miglior Giovane
L’Oste Dispensa, Orbetello (GR)
Miglior Novità della Guida
Trattoria Popolare L’Avvolgibile, Roma
Miglior Dispensa
Pecora Nera, Albi (CZ)
Miglior Carta dei Vini
Visconti, Ambivere (BG)
Miglior Oste
La Brinca, Ne (GE)