Sarà un po’ di sana sbadataggine, sarà quel brivido che traspare quando si impugna l’arma impunibile della recensione negativa, sarà la frenesia di fare valere la propria opinione quando si è pervasi dalla voglia di indignarsi, sarà che, a dirla tutta, dobbiamo ammettere che il nome “Osteria del Cavolo” è pure simpatico e quindi ci pare naturale che i locali così battezzati siano più di uno. Questa è una postilla al caso del giorno, o in altre parole l’ultimo capitolo del consueto appuntamento con il caro prezzi estivo, che ha visto come protagonista un ristorante di Finale Ligure finito nell’occhio del ciclone dopo avere fatto pagare un extra di due euro per dividere un semplice piatto di trofie.
Osteria del Cavolo: tra recensioni e omonimia
Che consideriate il sovrapprezzo in questione legittimo o, diversamente, come una maliziosa zampata unta di avarizia; quel che è interessante è valutare il potere della recensione, affilatissima ed eterogenea arma della vox populi. Com’era prevedibile, infatti, il locale “incriminato” – l’Osteria del Cavolo di Finale Ligure, come si evince dallo stesso scontrino ormai diventato virale – è di recente stato preso di mira da una piccola orda di utenti che hanno deciso di sfogare in questa maniera il proprio sdegno per la vicenda. Nulla di nuovo, a dire il vero.
Il dibattito diventa più complicato quando e se si considera che tali recensioni potrebbero essere inventate. Dato per scontato che la regola madre è che non si recensisce mai un ristorante o un locale in cui non si è mai messo piede, crediamo sinceramente che la voce del cliente insoddisfatto sia importante e degna di essere ascoltata – e sì, anche quando la critica proposta non è definibile “costruttiva”. È un potere importante e necessario (censurare, a prescindere, non fa per noi) che, tuttavia, non va abusato.
Ecco, non va abusato – nell’epoca dove tutti sono chiamati a esibirsi in vetrina una sfilza di stroncature ha un puzzo insopportabile, in particolare modo quando non si è fatto niente per meritarle. È il caso di un’altra Osteria del Cavolo, che si trova a un paio di centinaia di chilometri più a nord est della sua omonima ligure, nel pieno cuore di Monza, che nelle ultime ore si è trovata l’amara sorpresa di una folla internettiana armata di forconi, torce e recensioni negative.
“Buongiorno a tutti” si legge su di un post apparso sulla pagina Facebook del locale. “Da qualche ora giungono recensioni negative errate sulla nostra Osteria scambiata per un ristorante omonimo di Finale Ligure, fate attenzione prima di commentare o recensire, la nostra Osteria del Cavolo (di Monza) è l’originale, fondata 22 anni fa a Monza appunto! Il ristorante a cui si riferisce l’accusa di errato addebito per divisione del piatto si trova a Finale Ligure. Oltretutto siamo chiusi per ferie!”.