Oscar Farinetti, il fondatore di Eataly che nel settembre 2022 ha ceduto il 52% dell’azienda alla società Investindustrial, ha deciso di investire sui vitigni e sul vino della Sicilia. In particolar modo si è concentrato sui vitigni che stanno godendo di particolare successo a livello internazionale, come il Nerello Mascalese e il Carricante.
Perché Oscar Farinetti investe in Sicilia
Come spiegato durante un’intervista rilasciata ad AgrigentoOggi (in vista anche della presentazione del 15 aprile del suo ultimo libro che si terrà presso il palazzo Bellacera di Comitini grazie a Confartigianato Imprese Agrigento), ecco che Oscar Farinetti ha sottolineato come le piccole imprese artigianali siciliane del settore agro-alimentare contano parecchio. Per Farinetti L’Italia è un paese “frastagliato”: essendo molto creativi, ciascuno tende a creare una propria impresa. Dunque, come già succede all’estero bisogna imparare ad aggregare piccole e medie imprese.
Secondo Farinetti, il 99% delle imprese agricole, di trasformazione, di accoglienza e ristorazione sono piccole imprese artigianali. E sono proprio le piccole e medie aziende siciliane a contare parecchio nel panorama internazionale.
Questo perché, come spiegato da Farinetti, abbiamo due vocazioni:
- l’agroalimentare inteso come una filiera
- imprese agricole, di trasformazione, accoglienza e ristorazione che sono piccole e medie imprese artigianali. E la stessa cosa succede anche nel settore del turismo
Sono proprio queste due vocazioni che bisogna far crescere per farle diventare un punto di forza.
Farinetti ricorda di quando nel 2010 ha aperto Eataly a New York: all’epoca fu un grande successo, con sei mesi di code continue che occupavano dieci isolati. Proprio in America aveva rilanciato la pasta e la pizza, utilizzando come condimenti il pomodoro Pachino e altri prodotti del Sud: se avesse aperto a New York pubblicizzando la polenta, non avrebbe di sicuro fatto il pieno visto che all’estero i prodotti maggiormente conosciuti sono quelli del Sud.
Oscar Farinetti ha poi concluso sostenendo che la Sicilia abbia delle potenzialità pazzesche, solo che le ha sfruttate male. Tuttavia ora, con la voglia di fare dei giovani imprenditori, è più ottimista per la Sicilia (anche se un po’ meno per le altre regioni del Sud, ma potrebbe essere proprio la Sicilia a trainare tutto il resto del Mezzogiorno).
E propone poi una cosa: visto che quelli del Nord sono riusciti a realizzare il boom economico del dopoguerra grazie ai lavoratori del Sud, adesso toccherebbe al Nord, per sdebitarsi, scendere al Sud per investire e lavorare insieme (un po’ come le trame dei film con Claudio Bisio Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, in pratica).