Niente da fare per il parco Fico di Bologna: nonostante solamente a maggio Oscar Farinetti avesse acquisito il 100% del parco, con l’intenzione di rilanciarlo, ecco che tale rilancio non è andato come sperato. Da qui l’annuncio di Farinetti: il parco Fico di Bologna chiude. Già, chiude, ma riapre. O meglio: chiude, cambia nome, parte la ristrutturazione e riaprirà il prossimo anno con un nuovo format e un nuovo nome, Grand Tour Italia.
Parco Fico di Bologna chiude e cambia nome
Fico Eataly World era nato nel 2017. Dopo il successo dell’Expo di Milano si era pensato di costruire un mega parco alimentare a Bologna, qualcosa come più di 100mila metri quadrati. Tanti gli investimenti privati arrivati, senza dimenticare gli investimenti da parte di alcuni noti marchi del Made in Italy.
Per i primi mesi tutto ok, ma poi, finita la novità, i vasti spazi di Fico sono rimasti vuoti, snobbati da turisti e curiosi. Le cose già non andavano benissimo, ma poi ci si è messa anche la pandemia. Il parco è stato chiuso per diversi mesi a causa delle restrizioni. Poi si era ripartiti, certo, ma il parco ha continuato a rimanere vuoto, tanto che molte aziende hanno iniziato ad abbandonare la nave.
Così a maggio Oscar Farinetti aveva deciso di acquisire il 100% della società in modo da rilanciare il parco. Ma per tale rilancio, a quanto pare, c’è bisogno di un restyling completo. Da qui la decisione probabilmente di chiudere questa prima esperienza per ripartire da zero.
Oscar Farinetti, patron di Eataly, ha programmato un piano di rientro dal debito del valore di 12 milioni di euro dal 2023 al 2025. Inoltre ha anche promesso di riconfermare tutti i partner e di non lasciare nessuno a casa.
Per fare questo, dunque, il vecchio Fico Eataly World deve chiudere. Farinetti stesso ha spiegato a Radio24 che alcune cose non gli sono venute bene e Fico rientra fra queste, motivo per cui tutto il concept va rivisto. Quindi: prima chiusura, poi cambio del nome in Grand Tour Italia, lavori di ristrutturazione (ci vorranno almeno quattro mesi di lavoro) e cambio del format.
Per ora si sa che il nuovo Grand Tour Italia cercherà di rappresentare la biodiversità con osterie che cambieranno tutti i mesi e con le “regioni che porteranno il loro folk”. Farinetti ha poi promesso che il parco tornerà “più bello e più grande di prima”. Ma basterà cambiare nome e dare una lustrata al format per far sì che questo progetto decolli e non atterri subito dopo la partenza?