Nel corso del 2021 le esportazioni di ortofrutta italiana hanno messo a segno una crescita dell’8% su base annua, raggiungendo così la quota di 5,6 miliardi di euro e segnando un record storico per l’export del settore. È quanto emerge da un’analisi redatta da Coldiretti a partire dai dati diffusi dall’Istati e presentata all’apertura del Macfrut di Rimini, che di fatto mostra una classifica dell’export guidata in particolare dalle albicocche (+75%), dai pomodori (+10,5%) e dai cavoli (+10%).
Nello specifico, il migliore amico dell’ortofrutta tricolore al di fuori dei confini nazionali è la Germania: sempre in base all’analisi di Coldiretti emerge che i tedeschi sono soliti mettere nel proprio carrello della spesa quasi 1/3 (30,4%) di tutto quello che viene spedito all’estero dallo Stivale, con un valore complessivo del mercato che sfiora il 2 miliardi di euro (crescita del 5% su base annua). Secondo e terzo gradino del podio occupati, invece, da Francia e Austria; mentre il Regno Unito mostra una crescita del 7,7% nonostante le difficoltà legate alla Brexit.
Purtroppo, nonostante l’inconfondibile aria di ottimismo che circonda questi dati, il futuro porta con sé dense nubi temporalesche: il settore si trova infatti a fare i conti il traumatico aumento dei costi di trasporto, degli imballaggi, dell’energia e dei fertilizzanti, che hanno spinto i costi di produzione fino a raggiungere un +70%. “In tale ottica è determinante agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese” ha commentato a tal proposito il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che nel corso del suo intervento ha inoltre sottolineato come il caro energia abbia aumentato “il gap competitivo del nostro Paese”.